CALIBRAZIONE
Con il termine calibrazione si intende un insieme di parametri che regolano un’attività della centralina. I dati sono collocati in un’area di memoria della centralina che in funzione del tipo di applicazione può essere programmata, modificata e scaricata sul PC.
Un tipico esempio di calibrazione è la calibrazione motore che nelle centraline per uso automobilistico contiene i parametri regolabili relativi al funzionamento del motore (tempi di iniezione, anticipo, ecc.). Il modulo di ECT per programmare e scaricare la calibrazione è il modulo Memory interface. Il modulo di ECT per modificare la calibrazione (in centralina o su file) è il modulo Calibration editor.
DESCRITTORE
Per poter interpretare il contenuto della calibrazione e visualizzarlo in modo comprensibile all’utente, è necessario impostare nel database del dispositivo un descrittore. Il descrittore contiene l’elenco delle variabili della calibrazione. Per ogni variabile è specificato indirizzo, dimensione, tipo, scalatura e altri parametri utili per una corretta visualizzazione della variabile in formato ingegneristico.
Possono essere definiti descrittori di 3 tipi:
-
descrittore per calibrazione principale
-
descrittore per calibrazione di setup
-
descrittore per calibrazione di learn
Possono essere definiti più descrittori per ognuno dei 3 tipi. Se per un tipo di descrittore sono definiti più descrittori, ad ogni utilizzo del descrittore per interpretare il contenuto di una calibrazione, sarà richiesto all’utente di scegliere in una lista, il descrittore desiderato.
In un descrittore gli indirizzi indicati per le variabili sono utilizzati come offset rispetto all’indirizzo di inizio del descrittore che viene obbligatoriamente specificato in fase di definizione descrittore.
Questo perché un descrittore può servire a interpretare numerose calibrazioni uguali per struttura ma programmate a indirizzi diversi. L’indirizzo di inizio per la programmazione e per la modifica on line di ciascuna di queste calibrazioni è specificato nella sezione memory map.
L’interpretazione delle variabili di una calibrazione avviene perciò in questo modo.
– Caricamento del descrittore e calcolo dell’offset rispetto all’indirizzo di inizio del descrittore di ciascuna variabile contenuta nel descrittore. La variabile il cui indirizzo coincide con l’indirizzo dichiarato come inizio del descrittore avrà offset 0 e così via. – Caricamento del buffer di dati grezzi della calibrazione corrispondenti all’area di memoria dichiarata nel memory map per la calibrazione. Indipendentemente dall’indirizzo di scaricamento, il byte con indice 0 del buffer coinciderà con il primo byte della calibrazione. – Calcolo del valore ingegneristico di ciascuna variabile indicata nel descrittore utilizzando i dati del buffer della calibrazione che hanno indice uguale all’offset calcolato per la variabile del descrittore presa in considerazione.
SOTTOSEZIONE: DESCRITTORI
In questa sottosezione è possibile visualizzare e modificare i descrittori.
Descrittore corrente
Il descrittore selezionato in questa sottosezione è considerato come descrittore corrente. Le variabili elencate nelle sottosezioni limiti, valori, curve, mappe, cuboidi, assi condivisi sono quelle che appartengono al descrittore corrente. Di conseguenza:
-
Il contenuto di queste sottosezioni varia al variare del descrittore corrente.
-
L’eliminazione di un descrittore comporta l’eliminazione delle variabili che gli appartengono.
-
L’inserimento o l’eliminazione di una variabile in queste sottosezioni riguarda solo il descrittore corrente. Nelle sezioni scalature e gruppi, le variabili collegate alla scalatura corrente o al gruppo corrente sono evidenziate in bianco se appartengono alla lista dei canali o al descrittore corrente, mentre sono evidenziate in grigio se appartengono a un descrittore diverso dal descrittore corrente.
Il descrittore corrente ha significato solo all’interno dell’applicazione deviceeditor.
Descrittore .DES
I file .DES sono file di testo utilizzati nelle versioni di ECT precedenti a ECT_DN come descrittori delle calibrazioni.
Contenevano le informazioni di offset, nome, scalatura, gruppo per ogni variabile.
In ECT_DN sono sostituiti da tabelle del database del device ma è possibile importare descrittori da file DES.
Per modificare il contenuto di questa sottosezione, abilitare il modo esperto.
BARRA DEI COMANDI
Comandi di navigazione
Permettono di muoversi tra i record della tabella del database che contiene i descrittori.
Comando aggiungi
Aggiunge un nuovo descrittore.
Viene richiesto all’utente di specificare:
-
Nome del nuovo descrittore. Non deve esistere già.
-
Tipo di calibrazione che deve descrivere
-
Principale
-
Learn
-
Configurazione o Setup
-
-
Prefisso delle variabili se le variabili condividono una parte comune come nel caso in cui fanno parte di un’unica struttura. Il prefisso è utile soprattutto per i dispositivi orientati all’ELF. Il prefisso può essere omesso.
Al termine della fase di input viene creato un nuovo descrittore vuoto.
Nel caso in cui il dispositivo sia NON orientato all’ELF non è necessario specificare altri dati
Nel caso in cui il dispositivo sia orientato all’ELF è necessario specificare:
-
la variabile che fissa l’indirizzo di inizio del descrittore
Per indicare la variabile utilizzare il comando fare doppio click nella casella di testo che contiene il nome della variabile.
-
la dimensione massima dell’area di memoria descritta da descrittore.
Per indicare la dimensione, digitare il valore nella casella dedicata. Sono ammessi il formato decimale (numero puro) e esadecimale nella notazione 0xHHH dove HHH è il valore in esadecimale.
Per aggiungere elementi al descrittore, utilizzare le sottosezioni valori, curve e mappe. L’accesso a queste sottosezioni è possibile solo dopo avere completato l’inserimento dei dati del descrittore nella sezione ‘Descrittori’
Comando elimina
Permette l’eliminazione del descrittore selezionato.
Doppio click nella casella di testo che contiene il nome della variabile
Permette di settare l’indirizzo di inizio del descrittore. Disponibile solo per dispositivi orientati all’ELF.
Il comando apre una pagina che lista le variabili pubblicate nel file ELF. L’utente deve selezionare in questa lista la variabile di inizio del descrittore e premere il pulsante Ok.
Al termine dell’operazione, viene mostrato l’indirizzo e il nome della variabile.
Importa descrittore da file .DES
Permette di importare un descrittore da file .DES.
Viene richiesto all’utente di specificare un file .DES e il prefisso delle variabili se le variabili condividono una parte comune come nel caso in cui fanno parte di un’unica struttura. Il prefisso è utile soprattutto per i dispositivi orientati all’ELF. Il prefisso può essere omesso.
SEZIONE FORMULE
SCOPO DELLE FORMULE
Le formule sono un metodo di scalatura alternativo.
Come le scalature consistono in un insieme di parametri utilizzati per ricavare il valore ingegneristico da un valore binario.
A differenza delle scalature, le formule dipendono da altri valori di calibrazione e quindi sono significative solo per la calibrazione corrente.
Una formula è un’espressione in cui il valore binario è rappresentato come #B e le variabili di calibrazione come {factoryname}
Un esempio di formula è:
#B*{KSCTJL}+{KOFTJL}
#B è il valore binario
KSCTJL è la factoryname di un valore di calibrazione
KOFTJL è la factoryname di un valore di calibrazione
È possibile combinare un numero a piacere di variabili
È possibile utilizzare le 4 operazioni e le parentesi
BARRA DEI COMANDI
Comandi di navigazione
Permettono di muoversi tra i record della tabella del database che contiene le formule.
Comando aggiungi
Aggiunge una nuova formula.
Viene aperta una casella di testo per l’inserimento del nome della nuova formula. Sarà proposto un nome per identificare la formula. Il nome può essere cambiato ma non deve essere uguale a un altro nome già utilizzato. Se il nome digitato è uguale a un nome già esistente, ECT avvertirà con un messaggio.
Comando elimina
Permette l’eliminazione della formula puntata.
Il comando è rifiutato se la formula è utilizzata nel database come formula per la conversione di una variabile di calibrazione.
Elimina elementi inutilizzati
Il comando verifica se ci sono formule inutilizzate e le elimina.
Comando di ricerca
Nell’area di testo a fianco del binocolo, è possibile specificare l’ID di una formula da ricercare.
La ricerca è avviata alla pressione del tasto invio. Una ulteriore pressione del tasto invio permette di ricercare la ricorrenza successiva. Arrivati all’ultima ricorrenza, premendo ancora il tasto invio, si ritorna alla prima ricorrenza.
Il comando supporta i caratteri jolly
AREA ID FORMULA
Contiene la casella di visualizzazione dell’ID univoco della formula e il comando di rinomina dell’ID. Il comando di rinomina è accettato solo se il nuovo nome non è ancora presente tra gli ID delle formule.
AREA FORMULA
Contiene la casella di visualizzazione e modifica della formula Per aggiungere il factoryname di un valore di calibrazione si può semplicemente digitare il nome tra parentesi graffe o selezionarlo dalla lista sul lato destro della casella di testo.
AREA OGGETTI COLLEGATI
Contiene l’elenco dei canali e delle variabili di descrittore che utilizzano questa formula.
Le variabili di descrittore contenute in descrittori diversi dal descrittore selezionato, sono evidenziate in grigio.
Se la lista è vuota si può utilizzare il comando ‘Elimina’.
SOTTOSEZIONE: VALORI DI CALIBRAZIONE
In questa sottosezione è possibile visualizzare e modificare le variabili numeriche a 1 o 2 byte, le variabili testo, la variabile nome e data (caso particolare di variabile stringa), la variabile checksum.
BARRA DEI COMANDI
Dispositivi orientati all’ELF
Comandi di navigazione
Permettono di muoversi tra i record della tabella del database che contiene i valori.
Aggiungi elementi da un altro device
Permette di integrare i valori del descrittore corrente con i valori importati da un altro dispositivo.
Viene richiesto di:
-
Specificare il percorso del file dell’altro dispositivo
-
Indicare se importare solo le variabili che hanno corrispondenza con le variabili dell’ELF del dispositivo corrente. Se si sceglie di importare anche le variabili che non hanno corrispondenza con le variabili dell’ELF del dispositivo corrente, queste variabili risulteranno NON validate.
-
Indicare se estendere l’importazione anche a elementi dell’altro dispositivo che appartengono a altre liste (curve, mappe, cuboidi). Se si accetta questa proposta le variabili verranno collocate nelle rispettive liste.
Può essere notificato un avvertimento se ECT rileva che il nome del descrittore del dispositivo scelto per l’importazione è diverso dal nome del descrittore corrente.
Al termine dell’operazione, un messaggio notifica quanti elementi sono stati importati.
Comando elimina
Permette l’eliminazione del valore selezionato.
Eredita proprietà da
Permette di modificare le proprietà del valore puntato ereditando le proprietà di un altro valore.
Valida valori
-
Il comando è utilizzabile solo in dispositivi orientati all’ELF.
Apre la pagina ‘Verifica nomi elementi da ELF’ dove è possibile allineare le variabili di database al contenuto del file ELF.
In questa pagina è possibile eliminare e aggiungere variabili.
Vedi sezione VALIDAZIONE.
Comando di ricerca
Nell’area di testo a fianco del binocolo, è possibile specificare l’ID di una variabile da ricercare.
La ricerca è avviata alla pressione del tasto invio. Una ulteriore pressione del tasto invio permette di ricercare la ricorrenza successiva. Arrivati all’ultima ricorrenza, premendo ancora il tasto invio, si ritorna alla prima ricorrenza.
Il comando supporta i caratteri jolly
Dispositivi NON orientati all’ELF
Comandi di navigazione
Permettono di muoversi tra i record della tabella del database che contiene i valori.
Comando aggiungi
Aggiunge una nuova variabile.
Viene richiesto all’utente di specificare l’offset della variabile dall’inizio descrittore (che corrisponde all’offset dall’inizio della calibrazione). Come offset di default viene proposto il primo offset libero dopo l’ultima variabile del descrittore (la variabile potrebbe anche appartenere alle liste curve, mappe, cuboidi).
L’utente può modificare tale offset.
Viene creata una variabile all’offset indicato. L’utente deve poi compilare i dati completi della variabile nell’area Proprietà.
Comando elimina
Permette l’eliminazione del valore selezionato.
Eredita proprietà da
Permette di modificare le proprietà del valore puntato ereditando le proprietà di un altro valore.
Comando di ricerca
Nell’area di testo a fianco del binocolo, è possibile specificare l’ID di un canale da ricercare.
La ricerca è avviata alla pressione del tasto invio. Una ulteriore pressione del tasto invio permette di ricercare la ricorrenza successiva. Arrivati all’ultima ricorrenza, premendo ancora il tasto invio, si ritorna alla prima ricorrenza.
Il comando supporta i caratteri jolly
AREA TABELLA
Contiene l’elenco completo dei valori di calibrazione dei quali sono pubblicati tutti i dati significativi.
Ogni riga si riferisce a una variabile.
Le colonne in sola lettura hanno sfondo grigio, le colonne editabili hanno sfondo bianco.
I campi editabili possono essere modificati digitando il testo direttamente nelle celle della griglia.
AREA GRUPPI
L’associazione di un valore a un gruppo è utilizzata nel modulo calibrationeditor. Rende possibile visualizzare una lista strutturata dei valori nella sezione ‘Parametri calibrazione’ del calibrationeditor.
L’area gruppi contiene i comandi per gestire i gruppi associati al valore di calibrazione corrente.
È suddivisa in 2 parti.
Nella parte di sinistra sono elencati i gruppi già associati alla variabile corrente.
Nella parte di destra sono elencati i gruppi definiti nel device corrente.
Le frecce collocate al centro permettono di associare un gruppo disponibile alla variabile (freccia da destra a sinistra) o di eliminare l’associazione di una variabile precedentemente associata (freccia da sinistra a destra).
A un’unica variabile possono essere associati anche più gruppi o nessun gruppo.
Le variabili di tipo ‘Nome e data’ e di tipo ‘Checksum’ non possono essere associate a un gruppo e per questo motivo durante la visualizzazione e modifica di questi tipi di variabili, l’area gruppi è nascosta.
AREA PROPRIETÀ
In quest’area sono elencate le proprietà della variabile suddivise in sottogruppi.
Alcune proprietà sono modificabili, altre sono in sola lettura.
Alcune proprietà sono modificabili se il dispositivo NON è orientato all’ELF mentre sono in sola lettura se il dispositivo è orientato all’ELF perché dipendono dai dati ricavati dal file ELF.
SOTTOGRUPPO: PRINCIPALE
Contiene:
Nome di fabbrica della variabile. È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al nome di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Tipo della variabile
-
Variabile numerica
-
Variabile testo
-
variabile bit
-
Variabile nome e data (caso particolare di variabile testo)
-
Variabile checksum
Note:
Variabile ‘nome e data’
-
Deve esserci una SOLA variabile ‘nome e data’ per le calibrazioni di tipo principale e configurazione.
-
Non deve esserci NESSUNA variabile ‘nome e data’ per le calibrazioni di tipo learn.
-
Può esserci solo una variabile ‘nome e data’ in un descrittore.
-
La variabile ‘nome e data’ viene usata dal calibrationeditor per ricavare il nome della calibrazione da centralina e può essere modificata con comando dedicato.
-
Nel calibrationeditor il contenuto della variabile ‘nome e data’ viene mostrato solo in prima pagina e non può essere inserito in un gruppo.
Variabile ‘checksum’
-
Può esserci solo una variabile ‘checksum’ in un descrittore.
-
Il contenuto della variabile ‘checksum’ viene ricalcolato in automatico dal calibrationeditor al momento del salvataggio su file o alla conferma delle modifiche effettuate online.
-
Le variabili coinvolte nel calcolo della checksum sono quelle memorizzate negli indirizzi precedenti l’indirizzo della checksum stessa.
-
Nel calibrationeditor il contenuto della variabile ‘checksum’ viene mostrato solo in prima pagina e non può essere inserito in un gruppo.
Tipo di calcolo della checksum
Selezionando il tipo checksum si abilita il campo di selezione del tipo di calcolo della checksum.
Sono possibili 3 alternative secondo le specifiche del progettista.
-
EFI standard
-
16-M1
- 16-CCITT-1021
Indirizzo variabile (solo dispositivi orientati all’ELF)
Di sola lettura perché corrisponde all’indirizzo di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Offset in byte della variabile. È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde alla differenza tra indirizzo della variabile corrente e indirizzo di inizio del descrittore.
Dimensione in byte della variabile. È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al nome di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Segnato
Indica se la variabile è in complemento a 2. È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al tipo di variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Float
Indica se la variabile contiene un valore in virgola mobile
SOTTOGRUPPO: DENOMINAZIONI
Contiene:
Identificatore per display
Etichetta usata per identificare la variabile nel calibrationeditor nelle operazioni di modifica. Il dato è esportato nei file A2L.
Descrizione
Etichetta usata per identificare la variabile nel calibrationeditor nelle liste di visualizzazione.
SOTTOGRUPPO: VISUALIZZAZIONE
Sottogruppo irrilevante e invisibile per variabili di tipo ‘Nome e data’ e ‘Checksum’.
Contiene:
Formato di visualizzazione
Stringa utilizzata per formattare il valore ingegneristico. (Vedi Formattazione stringhe)
Unità
Stringa utilizzata per indicare l’unità di misura (o altra informazione).
SOTTOGRUPPO: VALORI SCALATI
Sottogruppo irrilevante e invisibile per variabili di tipo ‘Nome e data’ , ‘Testo’ e ‘Checksum’.
Contiene:
ID scalatura
Id univoco che identifica la scalatura da utilizzare per ottenere il valore ingegneristico dal valore binario letto da questa variabile.
Il pulsante a sinistra dell’ID permette di accedere alla pagina di modifica della scalatura, Il pulsante a destra dell’ID permette di selezionare un’altra scalatura dall’elenco delle scalature disponibili.
Min valore e Max valore possibile
I valori ingegneristici minimo e massimo ottenibili dalla variabile in base alla scalatura corrente.
Min valore personalizzato e Max valore personalizzato
I valori ingegneristici minimo e massimo imposti dall’utente.
Questi valori servono a limitare i valori di minimo e massimo nelle operazioni di modifica. (Calibrationeditor)
SOTTOGRUPPO: VISIBILITÀ ESTERNA
Visibile solo per i dispositivi orientati all’ELF.
Contiene:
Esporta in ASAP2
Inserisce il canale tra i simboli esportabili in ASAP2
Variabile aperta
Rende disponibile il canale nel modulo display anche se il device è stato protetto con password.
SOTTOSEZIONE: CURVE DI CALIBRAZIONE
In questa sottosezione è possibile visualizzare e modificare le variabili strutturate in liste monodimensionali.
-
1DIM curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno
-
1 DIM SA curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno che utilizza asse condiviso
-
1DIM 2B curva con valori di dimensione 2 byte ciascuno
-
1 DIM 2B SA curva con valori di dimensione 2 byte ciascuno che utilizza asse condiviso
-
1DIM G curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno – break point di tipo soglia
-
1 DIM G SA curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno che utilizza asse condiviso – break point di tipo soglia
BARRA DEI COMANDI
Dispositivi ELF-Oriented
Comandi di navigazione
Permettono di muoversi tra i record della tabella del database che contiene i valori.
Aggiungi elementi da un altro device
Permette di integrare le curve del descrittore corrente con le curve importate da un altro dispositivo.
Viene richiesto di:
-
Specificare il percorso del file dell’altro dispositivo
-
Indicare se importare solo le variabili che hanno corrispondenza con le variabili dell’ELF del dispositivo corrente. Se si sceglie di importare anche le variabili che non hanno corrispondenza con le variabili dell’ELF del dispositivo corrente, queste variabili risulteranno NON validate.
-
Indicare se estendere l’importazione anche a elementi dell’altro dispositivo che appartengono a altre liste (valori, mappe, cuboidi, assi condivisi). Se si accetta questa proposta le variabili verranno collocate nelle rispettive liste.
Può essere notificato un avvertimento se ECT rileva che il nome del descrittore del dispositivo scelto per l’importazione è diverso dal nome del descrittore corrente.
Al termine dell’operazione, un messaggio notifica quanti elementi sono stati importati.
Comando elimina
Permette l’eliminazione della curva selezionata.
Eredita proprietà da
Permette di modificare le proprietà della curva puntata ereditando le proprietà di un altro valore.
Validazione curve
Il comando è utilizzabile solo in dispositivi orientati all’ELF.
Apre la pagina ‘Verifica nomi elementi da ELF’ dove è possibile allineare le variabili di database al contenuto del file ELF.
In questa pagina è possibile eliminare e aggiungere variabili.
Vedi sezione VALIDAZIONE.
Comando di ricerca
Nell’area di testo a fianco del binocolo, è possibile specificare l’ID di una variabile da ricercare.
La ricerca è avviata alla pressione del tasto invio. Una ulteriore pressione del tasto invio permette di ricercare la ricorrenza successiva. Arrivati all’ultima ricorrenza, premendo ancora il tasto invio, si ritorna alla prima ricorrenza.
Il comando supporta i caratteri jolly
Dispositivi NON orientati all’ELF
Comandi di navigazione
Permettono di muoversi tra i record della tabella del database che contiene i valori.
Comando aggiungi
Aggiunge una nuova variabile.
Viene richiesto all’utente di specificare l’offset della variabile dall’inizio descrittore (che corrisponde all’offset dall’inizio della calibrazione). Come offset di default viene proposto il primo offset libero dopo l’ultima variabile del descrittore (la variabile potrebbe anche appartenere alle liste valori, mappe, cuboidi).
L’utente può modificare tale offset.
Viene creata una variabile all’offset indicato. L’utente deve poi compilare i dati completi della variabile nell’area Proprietà.
Comando elimina
Permette l’eliminazione della variabile selezionata.
Eredita proprietà da
Permette di modificare le proprietà della variabile puntata ereditando le proprietà di un altra variabile.
Comando di ricerca
Nell’area di testo a fianco del binocolo, è possibile specificare l’ID di una variabile da ricercare.
La ricerca è avviata alla pressione del tasto invio. Una ulteriore pressione del tasto invio permette di ricercare la ricorrenza successiva. Arrivati all’ultima ricorrenza, premendo ancora il tasto invio, si ritorna alla prima ricorrenza.
Il comando supporta i caratteri jolly
AREA TABELLA
Contiene l’elenco completo delle curve di calibrazione dei quali sono pubblicati tutti i dati significativi.
Ogni riga si riferisce a una variabile.
Le colonne in sola lettura hanno sfondo grigio, le colonne editabili hanno sfondo bianco. I campi editabili possono essere modificati digitando il testo direttamente nelle celle della griglia.
AREA GRUPPI
L’associazione di una variabile a un gruppo è utilizzata nel modulo calibrationeditor. Rende possibile visualizzare una lista strutturata delle variabili nella sezione ‘Parametri calibrazione’ del calibrationeditor.
L’area gruppi contiene i comandi per gestire i gruppi associati al canale corrente.
È suddivisa in 2 parti.
Nella parte di sinistra sono elencati i gruppi già associati alla variabile corrente.
Nella parte di destra sono elencati i gruppi definiti nel device corrente.
Le frecce collocate al centro permettono di associare un gruppo disponibile alla variabile (freccia da destra a sinistra) o di eliminare l’associazione di una variabile precedentemente associata (freccia da sinistra a destra).
A un’unica variabile possono essere associati anche più gruppi o nessun gruppo.
AREA PROPRIETÀ – HOME
In quest’area sono elencate le proprietà della variabile suddivise in sottogruppi.
Alcune proprietà sono modificabili, altre sono in sola lettura.
Alcune proprietà sono modificabili se il dispositivo NON è orientato all’ELF mentre sono in sola lettura se il dispositivo è orientato all’ELF perché dipendono dai dati ricavati dal file ELF.
SOTTOGRUPPO: PRINCIPALE
Contiene:
Nome di fabbrica della variabile
È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al nome di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Tipo della variabile
Per array con elementi di 1 byte:
-
1DIM curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno
-
1 DIM SA curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno che utilizza asse condiviso
-
1DIM G curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno – break point di tipo soglia
-
1 DIM G SA curva con valori di dimensione 1 byte ciascuno che utilizza asse condiviso – break point di tipo soglia
Per array con elementi di 2 byte:
-
1DIM 2B curva con valori di dimensione 2 byte ciascuno
-
1DIM 2B SA curva con valori di dimensione 2 byte ciascuno che utilizza asse condiviso
Indirizzo (solo dispositivi orientati all’ELF)
Di sola lettura perché corrisponde all’indirizzo di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Offset in byte variabile
È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde alla differenza tra indirizzo della variabile corrente e indirizzo di inizio del descrittore.
Dimensione in byte della variabile
È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al nome di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Usa dimensione massima (solo dispositivi orientati all’ELF)
Indica se il validatore deve assegnare alla variabile la dimensione massima dell’array corrispondente presente nell’ELF. Il parametro è utile se dopo una ricompilazione dell’ELF è cambiata la dimensione dell’array che genera la curva. Se il parametro è attivo, qualsiasi variazione della dimensione dell’array nell’ELF viene automaticamente riportata nella curva corrispondente descritta nel database al momento della successiva validazione.
Segnato
Indica se la variabile è in complemento a 2. È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al tipo di variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Float
Indica se si tratta di una variabile in virgola mobile
Dimensione in byte di un valore
Indica la dimensione del singolo elemento della curva.
Parametro di sola lettura.
Equispaziato
Permette di definire se la curva è equispaziata.
Applicabile solo al tipo di curva con elementi da 1 byte. Una curva equispaziata non ha breakpoint personalizzati. L’area di memoria corrispondente alla curva contiene solo i valori della curva. I valori dei breakpoint sono ricavati con una formula matematica suddividendo in parti uguali l’estensione ingegneristica derivante dai parametri di scalatura dei breakpoint.
Dimensione teorica
Dimensione totale della memoria occupata dalla curva in base alla dimensione del singolo elemento dell’array e al numero di breakpoint. Deve coincidere con la dimensione dichiarata dell’array. Serve a evidenziare errori nella definizione del numero di breakpoint.
SOTTOGRUPPO: DENOMINAZIONI
Contiene:
Identificatore per display
Etichetta usata per identificare la variabile nel calibrationeditor nelle operazioni di modifica. Il dato è esportato nei file A2L.
Descrizione
Etichetta usata per identificare la variabile nel calibrationeditor nelle liste di visualizzazione.
SOTTOGRUPPO: VISIBILITÀ ESTERNA
Visibile solo per i dispositivi orientati all’ELF.
Contiene:
Esporta in ASAP2
Inserisce il canale tra i simboli esportabili in ASAP2
Variabile aperta
Rende disponibile il canale nel modulo display anche se il device è stato protetto con password.
AREA PROPRIETÀ – VALORI DELLA CURVA
Contiene i parametri per regolare la visualizzazione dei valori della curva nel calibrationeditor.
Etichetta
Etichetta usata per identificare il valori della curva nella griglia di visualizzazione nel calibrationeditor.
ID scalatura
Id univoco all’interno del dispositivo che identifica la scalatura da utilizzare per ottenere il valore ingegneristico dal valore binario letto da questo valore.
Il pulsante a sinistra dell’ID permette di accedere alla pagina di modifica della scalatura, Il pulsante a destra dell’ID permette di selezionare un’altra scalatura dall’elenco delle scalature disponibili.
Min valore e Max valore possibile
Il valori ingegneristici minimo e massimo ottenibili dai valori in base alla scalatura corrente.
Min valore personalizzato e Max valore personalizzato
Il valori ingegneristici minimo e massimo imposti dall’utente. Questi valori servono a limitare i valori di minimo e massimo del valore quando rappresentato in forma grafica e nell’input dei valori in fase di modifica. (Calibrationeditor)
Incremento
L’incremento da usare nel calibration editor per modificare il valore della variabile.
L’incremento deve essere scelto dalla lista di incrementi disponibli.
Formato di visualizzazione
Stringa utilizzata per formattare il valore ingegneristico. (Vedi Formattazione stringhe)
Unità
Stringa utilizzata per indicare l’unità di misura (o altra informazione).
Canale collegato
Il canale collegato stabilisce una relazione tra la lista dei valori o la lista dei breakpoint e un canale. Un canale collegato alla lista dei valori deve essere un canale configurato come potenziometro. Se nel display si utilizza un canale potenziometro per eseguire la mappatura motore, ECT chiede di indicare un descrittore e quindi ricerca all’interno del descrittore la curva o la mappa i cui valori hanno come canale collegato il canale del potenziometro. In questo modo ECT è in grado di sapere quale curva o mappa è l’obiettivo delle operazioni di mappatura motore. (Display)
Pulsante che carica la lista dei canali e permette la selezione del canale collegato.
Una volta caricato il canale collegato, viene mostrato il nome del canale e l’ID della scalatura del canale. Questo permette di confrontare la scalatura del canale collegato alla scalatura dei valori. Se le scalature sono diverse, l’ID della scalatura del canale collegato è mostrato su sfondo arancione. Si tratta di un avvertimento visivo per segnalare una situazione consentita ma da verificare.
Pulsante che elimina il collegamento al canale.
AREA PROPRIETÀ – BREAKPOINT DELLA CURVA
Contiene i parametri per regolare la visualizzazione dei breakpoint della curva nel calibrationeditor.
Nome di fabbrica
-
solo per curve con assi condivisi
-
solo dispositivi orientati all’ELF
Nome di fabbrica dell’asse condiviso da usare come lista di breakpoint.
Etichetta
Etichetta usata per identificare il breakpoint della curva nella griglia di visualizzazione nel calibrationeditor. Parametro di sola lettura se breakpoint su asse condiviso.
Numero di breakpoint
Numero dei breakpoint. Il valore deve essere calcolato in modo preciso in base alla dimensione dell’array, al tipo di curva alla dimensione del singolo elemento e al fatto che la curva sia equispaziata o meno.
Esempio:
-
Un array di 32 byte non equispaziato con elementi da 1 byte avrà 16 breakpoint.(16 breakpoint di 1 byte + 16 valori di 1 byte)
-
Un array di 32 byte equispaziato con elementi da 1 byte avrà 32 breakpoint (32 valori di 1 byte + 32 breakpoint di 0 byte perché virtuali, calcolati con formula matematica).
-
Un array di 32 byte non equispaziato con elementi da 2 byte avrà 8 breakpoint. (8 breakpoint di 2 byte + 8 valori di 2 byte.
-
Un array di 32 byte con elementi da 1 byte e breakpoint con asse condiviso avrà 32 breakpoint (32 valori di 1 byte + 32 breakpoint di 0 byte perché appartenenti alla variabile che definisce l’asse condiviso).
Se il numero di breakpoint non è corretto, nella pagina home, lo sfondo del campo che contiene la dimensione della curva sarà evidenziato in rosso per indicare che la dimensione reale della curva e la dimensione teorica non coincidono.
Parametro di sola lettura se breakpoint su asse condiviso.
ID scalatura
Id univoco all’interno del dispositivo che identifica la scalatura da utilizzare per ottenere il valore ingegneristico dal valore binario letto per questo breakpoint.
Il pulsante a sinistra dell’ID permette di accedere alla pagina di modifica della scalatura,
Il pulsante a destra dell’ID permette di selezionare un’altra scalatura dall’elenco delle scalature disponibili.
Parametro di sola lettura se breakpoint su asse condiviso.
Min valore e Max valore possibile
Il valori ingegneristici minimo e massimo ottenibili dai breakpoint in base alla scalatura corrente. Parametro di sola lettura.
Monotonia
Monotonia della sequenza dei BP. sempre crescente.
Formato di visualizzazione
Stringa utilizzata per formattare il valore ingegneristico. (Vedi Formattazione stringhe ) Parametro di sola lettura se breakpoint su asse condiviso.
Unità
Stringa utilizzata per indicare l’unità di misura (o altra informazione). Parametro di sola lettura se breakpoint su asse condiviso.
Canale collegato
Il canale collegato stabilisce una relazione tra la lista dei valori o la lista dei breakpoint e un canale. Un canale collegato alla lista dei breakpoint serve come supporto all’animazione dei breakpoint durante la visualizzazione della calibrazione online. Il valore letto dal canale collegato permette di indicare il breakpoint attivo istante per istante (Visualizzazione delle curve in Calibrationeditor e Display).
Pulsante che carica la lista dei canali e permette la selezione del canale collegato.
Una volta caricato il canale collegato, viene mostrato il nome del canale e l’ID della scalatura del canale. Questo permette di confrontare la scalatura del canale collegato alla scalatura dei valori. Se le scalature sono diverse, l’ID della scalatura del canale collegato è mostrato su sfondo arancione. Si tratta di un avvertimento visivo per segnalare una situazione consentita ma da verificare.
Pulsante che elimina il collegamento al canale.
Parametro di sola lettura se breakpoint su asse condiviso.
SOTTOSEZIONE: MAPPE DI CALIBRAZIONE
In questa sottosezione è possibile visualizzare e modificare le variabili strutturate in liste bidimensionali.
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2DIM mappa con valori di dimensione 1 byte ciascuno
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2 DIM SA mappa con valori di dimensione 1 byte ciascuno che utilizza assi condivisi
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2DIM 2B mappa con valori di dimensione 2 byte ciascuno
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2 DIM 2B SA mappa con valori di dimensione 2 byte ciascuno che utilizza assi condivisi
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2DIM G mappa con valori di dimensione 1 byte ciascuno – break point di tipo soglia
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2 DIM G SA mappa con valori di dimensione 1 byte ciascuno che utilizza assi condivisi – break point di tipo soglia
La sottosezione è del tutto simile alla sottosezione: Curve di calibrazione. A differenza delle curve le mappe hanno un secondo breakpoint che viene definito in modo simile al primo.
SOTTOSEZIONE: CUBOIDI DI CALIBRAZIONE
In questa sottosezione è possibile visualizzare e modificare le variabili strutturate in liste tridimensionali.
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3DIM cuboide con valori di dimensione 1 byte ciascuno
La sottosezione è del tutto simile alla sottosezione: Curve di calibrazione. A differenza delle curve i cuboidi hanno un secondo e un terzo breakpoint che vengono definiti in modo simile al primo.
I cuboidi sono supportati solo per retrocompatibilità. Prevedono una serie di mappe bidimensionali consecutive e un byte aggiuntivo che contiene l’informazione sul terzo breakpoint. Il valore del terzo breakpoint indica quale mappa è la mappa attiva.
SOTTOSEZIONE: ASSI CONDIVISI
La gestione degli assi condivisi è presente solo nei dispositivi orientati all’ELF.
In questa sottosezione è possibile visualizzare e modificare gli assi condivisi.
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Asse condiviso 1 byte
asse condiviso con valori di dimensione 1 byte ciascuno
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Asse condiviso 2 byte
asse condiviso con valori di dimensione 2 byte ciascuno
BARRA DEI COMANDI
Vedi sottosezione Curve di calibrazione
AREA TABELLA
Vedi sottosezione Curve di calibrazione
AREA GRUPPI
Vedi sottosezione Curve di calibrazione
AREA PROPRIETÀ – HOME
Vedi sottosezione Curve di calibrazione
SOTTOGRUPPO: PRINCIPALE
Contiene:
nome di fabbrica della variabile
Parametro di sola lettura. Corrisponde al nome di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Tipo della variabile
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Asse condiviso 1 byte asse condiviso con valori di dimensione 1 byte ciascuno
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Asse condiviso 2 byte asse condiviso con valori di dimensione 2 byte ciascuno
Indirizzo variabile (solo dispositivi orientati all’ELF)
Di sola lettura perché corrisponde all’indirizzo di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Offset in byte variabile
Parametro di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde alla differenza tra indirizzo della variabile corrente e indirizzo di inizio del descrittore.
Dimensione in byte della variabile
Parametro di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al nome di una variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Usa dimensione massima (solo dispositivi orientati all’ELF)
Indica se il validatore deve assegnare alla variabile la dimensione massima dell’array corrispondente presente nell’ELF. Il parametro è utile se dopo una ricompilazione dell’ELF è cambiata la dimensione dell’array che genera la curva. Se il parametro è attivo, qualsiasi variazione della dimensione dell’array nell’ELF viene automaticamente riportata nella curva corrispondente descritta nel database al momento della successiva validazione.
Segnato
Indica se la variabile è in complemento a 2. È modificabile per i dispositivi NON orientati all’ELF mentre è di sola lettura per i dispositivi orientati all’ELF perché corrisponde al tipo di variabile del sw applicativo ricavata dal file ELF.
Float
Indica se la variabile contiene un numero in virgola mobile
Dimensione in byte di un valore
Indica la dimensione del singolo elemento della curva.
Parametro di sola lettura.
Dimensione teorica
Dimensione totale della memoria occupata dalla curva in base alla dimensione del singolo elemento dell’array e al numero di breakpoint. Deve coincidere con la dimensione dichiarata dell’array. Serve a evidenziare errori nella definizione del numero di breakpoint.
SOTTOGRUPPO: DENOMINAZIONI
Vedi sottosezione Curve di calibrazione
SOTTOGRUPPO: ASAP2
Vedi sottosezione Curve di calibrazione
AREA PROPRIETÀ – BREAKPOINT
Contiene i parametri per regolare la visualizzazione dei breakpoint dell’asse condiviso nel calibrationeditor.
Etichetta
Etichetta usata per identificare il breakpoint della curva nella griglia di visualizzazione nel calibrationeditor.
Numero di breakpoint
Numero dei breakpoint. Il valore deve essere calcolato in modo preciso in base alla dimensione dell’array, al tipo di curva alla dimensione del singolo elemento. Numero dei breakpoint = dimensione della variabile / dimensione del singolo elemento dell’array
Se il numero di breakpoint non è corretto, nella pagina home, lo sfondo del campo che contiene la dimensione della curva sarà evidenziato in rosso per indicare che la dimensione reale della curva e la dimensione teorica non coincidono.
ID scalatura
Id univoco all’interno del dispositivo che identifica la scalatura da utilizzare per ottenere il valore ingegneristico dal valore binario letto per questo breakpoint.
Il pulsante a sinistra dell’ID permette di accedere alla pagina di modifica della scalatura,
Il pulsante a destra dell’ID permette di selezionare un’altra scalatura dall’elenco delle scalature disponibili.
Min valore e Max valore possibile
Il valori ingegneristici minimo e massimo ottenibili dai breakpoint in base alla scalatura corrente. Parametro di sola lettura.
Min valore personalizzato e Max valore personalizzato
Il valori ingegneristici minimo e massimo imposti dall’utente. Questi valori servono a limitare i valori di minimo e massimo del breakpoint nell’input dei valori in fase di modifica. (Calibrationeditor)
Monotonia
Monotonia della sequenza dei BP. sempre crescente.
Formato di visualizzazione
Stringa utilizzata per formattare il valore ingegneristico. (Vedi Formattazione stringhe)
Unità
Stringa utilizzata per indicare l’unità di misura (o altra informazione).
Canale collegato
Il canale collegato stabilisce una relazione tra la lista dei valori o la lista dei breakpoint e un canale. Un canale collegato alla lista dei breakpoint serve come supporto all’animazione dei breakpoint durante la visualizzazione della calibrazione online. Il valore letto dal canale collegato permette di indicare il breakpoint attivo istante per istante (Visualizzazione delle curve in Calibrationeditor e Display).
Pulsante che carica la lista dei canali e permette la selezione del canale collegato.
Una volta caricato il canale collegato, viene mostrato il nome del canale e l’ID della scalatura del canale. Questo permette di confrontare la scalatura del canale collegato alla scalatura dei valori. Se le scalature sono diverse, l’ID della scalatura del canale collegato è mostrato su sfondo arancione. Si tratta di un avvertimento visivo per segnalare una situazione consentita ma da verificare.
Pulsante che elimina il collegamento al canale.